La 24 Ore di Le Mans non è una semplice competizione automobilistica. È una sfida tecnica totale, una maratona meccanica che mette alla prova ogni aspetto dell’ingegneria automobilistica. Nata nel 1923, questa gara è diventata il simbolo della resistenza, della precisione progettuale e dell’innovazione.
Per aziende come Alternalab Engineering, specializzate in consulenze di ingegneria meccanica, Le Mans rappresenta una fonte di ispirazione e uno scenario di studio unico. Qui, le soluzioni devono essere estreme ma affidabili, leggere ma robuste, veloci ma sicure. Analizzare le scelte ingegneristiche dei prototipi e delle hypercar è fondamentale per capire dove stia andando l’evoluzione tecnica.
Materiali e strutture: leggerezza e resistenza in equilibrio

Il primo grande tema ingegneristico è la scelta dei materiali. In una gara di 24 ore, ogni grammo conta, ma non a scapito della resistenza. I telai in fibra di carbonio sono oggi lo standard nelle categorie di punta, come la Hypercar e la LMP2.
Tuttavia, il materiale è solo una parte dell’equazione. È il design strutturale a determinare se una vettura sopravviverà a impatti, vibrazioni e sollecitazioni estreme. Ingegneri come quelli di Alternalab Engineering studiano attentamente la distribuzione delle forze, applicano tecniche di ottimizzazione topologica e usano software di simulazione avanzata (FEM) per modellare componenti che siano al tempo stesso rigidi e leggeri.
Un esempio: il telaio monoscocca delle hypercar moderne pesa meno di 100 kg ma è in grado di sopportare crash a oltre 200 km/h mantenendo integro il compartimento del pilota.
Aerodinamica: tra efficienza e stabilità

Le Mans è famosa per i suoi rettilinei velocissimi, come l’Hunaudières, dove le vetture superano i 330 km/h. Ma il circuito include anche curve lente, cambi di pendenza e tratti misti. L’aerodinamica deve essere studiata per massimizzare la velocità senza compromettere la stabilità.
Gli ingegneri lavorano su profili alari attivi, sistemi di “drag reduction” e fondi piatti con diffusori complessi. L’obiettivo è creare una macchina che offra alto carico aerodinamico in curva e minima resistenza all’avanzamento sui rettilinei.
Nel 2023, molte squadre hanno introdotto soluzioni ibride: alette mobili che modificano l’assetto aerodinamico a seconda della sezione del tracciato. Tecnologie che richiedono una progettazione estremamente precisa, dove l’interazione fluido-struttura è studiata al millimetro tramite simulazioni CFD e gallerie del vento.
Powertrain: il cuore ibrido della prestazione

Uno dei cambiamenti più profondi degli ultimi anni è la diffusione dei sistemi ibridi. Le vetture Hypercar, ad esempio, integrano motori termici potenti con unità elettriche di recupero energia (ERS).
Progettare un sistema ibrido per Le Mans è una sfida unica:
- Il motore a combustione deve essere potente ma anche efficiente per ridurre i consumi.
- I motori elettrici devono fornire boost in accelerazione e rigenerare energia in frenata senza appesantire troppo il veicolo.
- I pacchi batteria devono garantire durata, rapidità di carica/scarica e sicurezza termica.
La gestione termica è particolarmente critica: ogni grado di surriscaldamento è un rischio di guasto. Gli ingegneri progettano sistemi di raffreddamento avanzati, con radiatori compatti e condotti ottimizzati per sfruttare i flussi d’aria generati dall’aerodinamica.
Affidabilità: l’ingegneria della resistenza

A Le Mans, la prestazione pura è inutile senza affidabilità. Una macchina che non arriva alla bandiera a scacchi non serve a nulla. Per questo, l’ingegneria della durabilità è al centro del progetto.
Ogni componente è testato ben oltre i normali limiti operativi. Cambio, freni, sospensioni, elettronica: tutto deve sopportare 24 ore di stress continuo. Gli ingegneri applicano metodologie di “design for reliability”, analizzano le failure modes (FMEA) e implementano ridondanze critiche.
Un esempio notevole riguarda i sistemi di alimentazione carburante, spesso dotati di pompe doppie o triple, per garantire il funzionamento anche in caso di guasto di un elemento.
Nel 2022, Toyota ha mostrato come una gestione intelligente del software di controllo motore possa compensare parzialmente guasti meccanici, permettendo alla vettura di completare la gara pur con problemi tecnici.
Le Mans e l’innovazione per il futuro

Le soluzioni sviluppate per Le Mans non restano confinate alle piste. Molte tecnologie che oggi troviamo nelle auto stradali — sistemi ibridi, freni rigenerativi, aerodinamica attiva, materiali compositi — sono nate qui.
Per Alternalab Engineering, analizzare Le Mans significa anticipare le evoluzioni del settore automotive e applicarle nei progetti di consulenza. Significa spingere ogni giorno i limiti dell’ingegneria, studiare come integrare nuove tecnologie in maniera robusta, sicura ed efficace.
In un mondo dove sostenibilità, performance e innovazione devono convivere, Le Mans resta il miglior banco di prova per l’ingegneria meccanica avanzata.
Alternalab Engineering è pronta a portare la stessa precisione, competenza e passione dei circuiti di gara nei vostri progetti di sviluppo. Contattateci per scoprire come possiamo tradurre la tecnologia da competizione in soluzioni concrete per il vostro business.